28/04/2014 - Saluti del Procuratore Generale di Cagliari, Ettore Angioni, in occasione del Convegno Internazionale su
"La diffusione internazionale della cultura della legalità nel Mediterraneo -Esperienze e modelli di tutela a confronto - Educazione, Giustizia e Mediazione"
Fiera Campionaria di Cagliari 28 APRILE 2014
Sono lieto di poter rivolgere un breve indirizzo di saluto, a titolo personale, ma anche a nome degli Uffici giudiziari della Sardegna agli organizzatori di queste giornate di studio – in primis il Dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Cagliari e quindi la locale Camera di Commercio – ed agli illustri relatori che si susseguiranno nel corso dei lavori, incentrati sulle problematiche relative ad un settore di intervento – quello della diffusione della cultura della mediazione – sul quale si è negli ultimi tempi progressivamente investito in maniera sempre più sistematica anche in ambito giudiziario, avviando un monitoraggio sulle attività in corso e presidiando le occasioni di confronto teorico sul tema anche a livello internazionale.
E’ risaputo che ormai in tutta Europa si tende a promuovere politiche di giustizia riparativa, tant’é che esiste una Decisione quadro del Consiglio dell’Unione Europea che impegna gli Stati membri a definire una propria legislazione relativa alla mediazione penale, per uniformarne le azioni rispetto ad un obbiettivo comune.
Cagliari non è stata insensibile a questa nuova realtà, tanto è vero che da parecchi anni anche nella nostra città esiste un Centro per la mediazione che – a quel che mi risulta – è stato uno dei primi Centri per la mediazione formalmente costituiti ed attualmente funzionanti in Italia.
La mediazione, strategia molto antica già adottata nelle piccole comunità tribali per comporre pacificamente i conflitti e sostanzialmente poi riproposta in tempi più recenti nei nostri paesi con la figura, mai troppo rimpianta, del “conciliatore”, è da ultimo rinata in chiave moderna, con l’istituzione dei Centri di cui ho appena detto, con l’intento di ristabilire la pace sociale, allorquando vi siano parti in conflitto, sia nel campo civile che in quello penale e per evitare che i conflitti stessi possano degenerare.
Come tutti sappiamo, il mediatore non giudica … non consiglia … non trova né dà soluzioni …, ma interviene nel conflitto per dare voce ora all’uno ora all’altro soggetto e per consentire, in parole più semplici, la ripresa della comunicazione fra i due confliggenti, in modo che essi possano trovare un accordo in uno spazio protetto.
Parlando comunque di mediazione in chiave moderna, è importante sottolinearne la molteplicità degli ambiti applicativi, non solo – come appena accennato – nel settore penale e in quello civile, ma addirittura nell’ambito del contenzioso amministrativo … nel campo delle controversie di lavoro … nel settore della protezione degli interessi diffusi … in materia di consumo e di tutela dell’ambiente … e financo nel campo della politica internazionale, sol che si pensi che la figura del mediatore è contemplata nello Statuto della Società delle Nazioni.
Da qui l’importanza di queste giornate di studio che vedono coinvolte le Università di Cagliari e di Madrid, unitamente a numerosi docenti di altri Atenei Italiani e stranieri, che si confronteranno sui vari progetti di mediazione nei rispettivi Paesi.
Particolarmente significativa a me pare la presenza, oltre che di Magistrati, dei rappresentanti della classe Forense, che consentiranno di allargare il campo della discussione alle problematiche inerenti alle nuove prospettive legislative, anche con riferimento alle proposte di riforma dell’Avvocatura, proposte di non poco peso che interessano tutti coloro che agognano ad una Giustizia non più tardiva come l’attuale.
Nella certezza, dato lo spessore dei relatori, che si darà vita ad un dibattito proficuo e di estremo interesse, coi saluti più cordiali formulo gli auguri più sinceri di buon lavoro.
Cagliari, 28 Aprile 2014.
Ettore ANGIONI